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mercoledì 16 dicembre 2009

Il nuoto, lo sport completo!

Il nuoto è da sempre considerato uno sport "completo", consigliato dai pediatri che spingono le mamme a scegliere questa disciplina sportiva come primo approccio al mondo dello sport per i loro figli. Ma il nuoto è uno sport ideale anche per gli adulti che vogliano mantenersi in forma e fare del movimento, fare dello sport è risaputo, tiene lontani tanti disturbi sia fisici che emotivi, come lo stress. La scelta per chi volesse praticare in acqua inoltre è sempre più ampia, aumentano le attività in acqua negli impianti sportivi.
Quali sono i benefici del nuoto? Si dice che il nuoto sia uno sport completo perché consente di sviluppare più fasce muscolari rispetto a qualsiasi altra attività sportiva, il nuoto inoltre aumenta la resistenza, la coordinazione e la capacità polmonare. Non ha particolari controindicazioni, l'acqua sostiene il peso e facilita la gradualità del movimento, può essere praticato a qualsiasi età.
Imparare a nuotare: gli stili
Gli stili del nuoto sono cinque e prevedono l'uso di braccia e gambe:
Stile libero: quello che probabilmente si pratica di più anche al mare, è quello più conosciuto. Il movimento avviene mediante l'arcata delle braccia a ritmo alternato mentre anche le gambe lavorano spingendo la velocità del movimento. Ottimo a tonificare glutei, muscoli addominali, spalle, oltre a rinforzare la schiena.
Dorso: "uno stile libero al contrario", buono per l'allungamento del corpo. Tonifica i muscoli addominali, le natiche, le gambe, le braccia e le spalle e aiuta ad allungare i muscoli flessori dei fianchi.
Rana: è uno stile lento, comporta un carico nella zona lombare e a livello di articolazione del ginocchio. Consente di sviluppare i polmoni, i muscoli del torace, l'interno cosce, di lavorare su deltoidi, spalla, tricipiti, gambe e ginocchia.
Delfino: quello meno praticato al mare... è faticoso e la tecnica stessa non semplice da praticare. Bisogna usare molta forza per dare continuità al movimento delle le braccia, e coordinate mobilità articolare, di spalle e bacino.
Farfalla: è uno stile ibrido che sfrutta alcune caratteristiche del delfino e della rana. Dona flessibilità, rinforza pettorali e dorsali e tonifica addominali, braccia, tricipiti e i muscoli della schiena.
Perché scegliere il nuoto? Vi sono tantissimi ottimi motivi per scegliere il nuoto come sport, questo sport dà sollievo a molti disturbi legati alla colonna vertebrale come la scoliosi e irrigidimenti della muscolatura della schiena. Per chi volesse invece praticare acquagym, altro sport in acqua molto salutare, ecco qualche breve cenno: uno sport dal potere rimodellante, l'aquagym è il fitness in acqua, senza dubbio uno degli sport più adatti e ben pensati per sfruttare tutte le qualità dell'acqua. Anche per chi è in sovrappeso, o per chi ha dolori, infatti il movimento in acqua, per l'assenza di gravità, risulta essere meno traumatico, ma soprattutto l'acqua offre una resistenza che rende il lavoro più impegnativo da un punto di vista muscolare. Inoltre l'acqua agisce come agente massaggiatore levigando la pelle e favorendo la circolazione. Ci sono vari esercizi che si possono compiere in acqua per tonificare gambe, braccia, addome e glutei, esercizi che vedono anche l'impiego di tavolette di gomma adatte. Abbinato a questo movimento, si esegue anche lo stretching, ottimo per rilassare e allungare i muscoli che hanno lavorato.
Chi può praticare aquagym? Non ci sono limiti particolari, questo tipo di sport è adatto sia per piccoli che per grandi e, come abbiamo già detto, la caratteristica principale dell'acqua lo rende anche molto indicato per chi ha problemi di peso.

http://www.romaexplorer.it/roma/turismo_sport/marketing/nuoto_roma.htm

domenica 13 dicembre 2009


Sito ufficiale Federazione Italiana Nuoto

Fisiologia e calorie del nuoto



Fisiologia del nuoto
Il nuoto è uno sport completo, dove si utilizzano tutti i muscoli del corpo. I muscoli maggiormente sollecitati sono i dorsali e le braccia, mentre le gambe vengono utilizzate poco, spesso solo a scopo di galleggiamento e non propulsivo. Nel nuoto la forza sviluppata dai muscoli non è massimale, nemmeno per le gare più brevi, e questo è dovuto al fatto che l'acqua non fornisce un appoggio fisso dove ancorarsi per "tirare" con tutta la propria forza, e l'atleta non deve vincere la forza di gravità, ma deve "scivolare" dentro a un fluido in assenza di gravità.
Anche per questo motivo, i muscoli di un nuotatore non appaiono grossi e definiti come quelli di un centometrista, che deve vincere la forza di gravità ed esprime la sua forza contro una superficie indeformabile. I muscoli di un nuotatore sono morbidi, elastici e affusolati, per massimizzare l'idrodinamicità e perché il nuotatore non deve esprimere una grande forza per avanzare.
A ulteriore dimostrazione di ciò, i nuotatori hanno un massimo consumo di ossigeno inferiore a quello di un runner o di un ciclista: questo significa che la potenza espressa da un nuotatore non eguaglia quella di un ciclista o di un runner. Questo influenza anche le calorie consumate, che nel nuoto molto difficilmente superano le 600 all'ora.
Consumo di calorie del nuoto
Il consumo di calorie del nuoto non è facile da calcolare, per lo stesso motivo del ciclismo. Nel nuoto il corpo è sospeso dalla forza di archimede, in quanto è una massa immersa in un fluido. Il modello di prestazione del nuoto è simile, sotto questo aspetto, a quello del ciclismo, con la differenza che la resistenza che il nuotatore deve vincere è quella dell'acqua, che varia in modo diverso rispetto a quella dell'aria. Inoltre il nuotatore spende una buona parte delle calorie impiegate per galleggiare visto che un certo affondamento c'è a prescindere dalla spinta di archimede.
Altra caratteristica peculiare del nuoto è la tecnica: gli atleti esperti spendono solo una piccola frazione dell'energia per galleggiare, mentre la maggior parte dello sforzo è sfruttato per l'avanzamento; i nuotatori dotati di una tecnica scadente "sprecano" una buona parte delle calorie per il galleggiamento.
Studi effettuati su atleti di elite dimostrano che il consumo di calorie nello stile libero, nel dorso e nella farfalla aumenta esponenzialmente all'aumentare della velocità, mentre nella rana, lo stile più dispendioso, aumenta linearmente. La farfalla è uno stile economico alle basse velocità, mentre diventa estremamante dispendioso alle alte, tuttavia, la maggior parte dei nuotatori non agonisti non possiede uno stile sufficientemente economico, dunque questo dato vale solo per gli atleti dotati di un'ottima tecnica.
Nello stile libero i nuotatori di elite consumano appena 170 calorie per km (40 vasche da 25 m) ad una velocità di 1 m/s (3,6 km all'ora) che salgono a 200 calorie per km a velocità di 1,5 m/s (5,4 km/h). Questi dati, tuttavia, non valgono per tutti, perché nel nuoto la tecnica influisce tantissimo sull'efficienza della nuotata e quindi sul consumo calorico. Considerando che un nuotatore medio ha una tecnica decisamente più scarsa a quella di un nuotatore di elite, possiamo considerare un consumo calorico medio pari a 200 calorie al km per una andatura abbastanza sostenuta, compresa tra la soglia aerobica e quella anaerobica (la velocità che l'atleta è in grado di mantenere per un'ora al massimo delle sue capacità). Questo significa che un nuotatore nella media, ben allenato, che percorre 3 km in un'ora consuma circa 600 calorie, un dato verosimile e sensibilmente inferiore a quello che lo stesso atleta, con lo stesso grado di allenamento, potrebbe consumare nella corsa.
Negli altri stili il consumo aumenta rispetto allo stile libero, del 10-15% nella farfalla e nel dorso, e del 50% nella rana. In un allenamento misto, dove si percorre il 60% della distanza a stile libero e il resto del percorso negli altri stili o in esercizi di tecnica o di gambe, il consumo calorico può essere stimato in 250 kcal per km.
Le donne, grazie alla maggior % di grasso corporeo e alla sua distribuzione, hanno un galleggiamento migliore e quindi consumano meno energia per il galleggiamento e per la nuotata in generale: il consumo calorico di una nuotatrice può essere inferiore fino al 30% rispetto a quello di un uomo.
Dunque, le donne dovrebbero utilizzare un valore medio di 200 kcal per km per valutare le calorie spese in un allenamento misto.
Facendo il solito confronto con la corsa, possiamo affermare che:
un'ora di corsa equivale mediamente a 1h 30' di allenamento in piscina per gli uomini, che sale a 1'45'' per le donne.

www.cibo360.it/sport/quale/nuoto.htm



Europei vasca corta: argento a Colbertaldo e Terrin

Magnini quarto nei 100 sl con il nuovo primato italiano

12 dicembre, 21:03


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/altrisport/2009/12/09/visualizza_new.html_1644482537.html